Il piano concordatario di Coopca

Il 20/04/2015 il giudice del Tribunale Fallimentare di Udine ha ammesso il piano concordatario di Coopca. Ma qual è il contenuto del piano e quali sono le speranze per i creditori? Proviamo a riassumere, senza pretesa di riuscire ad essere esaustivi.

I principi

Queste le linee guida del piano:

• E’ un concordato con cessione di beni: il debitore mette i suoi beni a disposizione dei creditori e si impegna a soddisfare i privilegiati e a distribuire il residuo (eventuale) tra gli altri creditori, suddivisi in classi.
• L’attivo realizzabile è sostanzialmente basato su stime peritali ed ammonta a 56,6 milioni di € (a fronte di 87,6 mln € di passivo).
• La realizzazione dell’attivo avverrà accettando le offerte già pervenute, se ritenute convenienti e tramite procedura competitiva (=asta) per i beni rimanenti.
• E’ prevista continuità aziendale fino al 31/12/2015 per preservare il valore degli avviamenti. La continuità aziendale porterà perdite stimate in 4,3 mln € che sono ritenute inferiori al deprezzamento che si avrebbe interrompendo l’attività.
• I creditori non privilegiati sono divisi in tre classi: banche, fornitori, prestatori a cui andrà rispettivamente l’1%, il 32%, il 67% dell’eventuale residuo che si avrà dopo aver soddisfatto i privilegiati.

Le cifre

Questi i numeri del piano, espressi in milioni di euro:

Il passivo è di 85,5 mln di €, cui si devono aggiungere 2.1 mln per le spese della procedura, per un totale di 87,6 mln circa. I debiti privilegiati (banche con ipoteche, dipendenti, erario ed alcune categorie particolari di fornitori) ammontano a 30,3 mln. I debiti chirografari comprendono invece 1 milione di € per le banche non assistite da ipoteca, 23,9 mln di € per fornitori e 27,2 mln di € per i prestatori sociali. A questo si aggiungono altri 3,1 mln di € che comprendono alcuni debiti minori e degli accantonamenti per rischi ed imprevisti.

L'attivo stimato dai periti ammonta complessivamente a 56,6 mln di €. La frazione più consistente dell'attivo sono i 43,4 mln di € di immobilizzazioni, divise tra materiali (fabbricati e attrezzature), immateriali (avviamenti) e finanziarie (partecipazioni societarie). Vi sono poi 4,8 mln di crediti e 8,4 mln comprendenti liquidità e magazzino. In realtà liquidità e magazzino attuali vengono "assorbiti" dalla gestione aziendale fino al 31/12/2015 e saranno "consegnati" alla procedura concordataria al termine del periodo indicato. Il valore riportato nel piano è quindi il risultato del business plan (BP) che i consulenti di Coopca hanno redatto per attestare la bontà della scelta della continuità aziendale.

Le offerte reali finora pervenute ed attestate da documenti ufficiali arrivano a 16 mln di €, di cui 5,1 offerti da Alì, 4,4 da Discount e 5,5 da una compagine capeggiata da Coop NordEst.

Affinchè il concordato possa essere validato è necessario che vi sia completa soddisfazione dei creditori privilegiati, ovvero bisogna raggiungere un ricavo effettivo di almeno 32,4 milioni di €.

I risultati possibili

Ma quanto riceveranno effettivamente i creditori? Oggi è impossibile a dirsi: il risultato dipenderà sostanzialmente da quanto le stime proposte (56,6 mln €), troveranno corrispondenza in offerte reali. Rimane inoltre l’incognita delle perdite della gestione fino al 31/12/2015 che potrebbero erodere ulteriormente l’attivo disponibile per i chirografari. Di seguito alcuni scenari in funzione del ricavo ottenuto dalle vendite, mantenendo l’ipotesi di 4,3 mln di perdite dovute alla continuità aziendale.

Le date

I tempi del piano dovrebbero essere scanditi dalle seguenti date:

• 10/06/2015: relazione Commissario giudiziale sulla fattibilità del piano
• 20/06/2015: adunanza creditori per approvazione piano
• Settembre 2015 circa: omologazione del concordato
• 31/12/2015: termine attività di Coopca
• Luglio 2016 circa: rimborso creditori privilegiati
• Settembre 2018 circa: eventuale rimborso creditori chirografari