venerdì 30 gennaio 2015

Comunicazione ai soci prestatori (29/01/2015)

Il 29/01/2015, nella sezione "Comunicazioni ai Soci", il Consiglio di Amministrazione di Coopca comunica che il collegio giudicante, che nella stessa data doveva valutare l'istanza di nomina del commissario giudiziale, si è riservato di decidere. In sostanza, se abbiamo capito bene, ha deliberato che deciderà in data da definirsi... (qui il comunicato sul sito Coopca).

lunedì 26 gennaio 2015

Il prestito sociale: cosa continuano a raccontarci

Oggi parliamo di prestito sociale, e siccome non siamo degli esperti, ci facciamo aiutare dal notiziario di dicembre 2014 di Coop Nordest. Quanto virgolettato è ripreso letteralmente dal notiziario stesso, che trovate a questo link.

Innanzitutto "il prestito sociale è [...] una forma di finanziamento della cooperativa da parte dei propri soci". Le cooperative utilizzano questa forma di finanziamento che "è stato concepito per ovviare ai limiti che la normativa pone alle cooperative nel ricorso al mercato finanziario, cui invece accedono le società ordinarie." Ora a noi non è chiaro quali normative impediscano ad una cooperativa di recarsi in banca e chiedere un finanziamento o un mutuo bancario così come fanno tutte le società ordinarie, come srl, snc, spa, etc. Se qualche esperto vuole aiutarci a capire il senso di questo passaggio, gliene saremmo grati.

mercoledì 21 gennaio 2015

Comunicazione ai soci prestatori (21/01/2015)

Il 21/01/2015, nella sezione "Comunicazioni ai Soci", il Consiglio di Amministrazione di Coopca pubblica una lettera dello stesso Consiglio indirizzata ai mezzi di stampa ed una del Presidente indirizzata al Tribunale di Udine. Tra le altre cose, le due missive spiegano i motivi per cui il Consiglio ha ritenuto di non dimettersi dalle sue funzioni (qui il comunicato sul sito Coopca).

martedì 20 gennaio 2015

Comunicazione ai soci prestatori (20/01/2015)

Con un comunicato del 20/01/2015, il Consiglio di Amministrazione di Coopca informa i soci prestatori che che il Tribunale di Udine ha concesso alla Cooperativa la proroga di 60 giorni per il deposito della proposta concordataria (qui il comunicato sul sito Coopca).

lunedì 19 gennaio 2015

Ultime notizie: la Procura chiede il commissario

Questo pomeriggio diversi giornali hanno dato notizia del fatto che il Procuratore Raffaele Tito ha chiesto la nomina di un commissario giudiziale per Coopca. L'istanza dovrebbe essere discussa il 22/01/2015 dal Tribunale di Udine.

domenica 18 gennaio 2015

Comunicazione ai soci prestatori

Con un comunicato del 16/01/2015, il Consiglio di Amministrazione di Coopca informa i soci prestatori che l'istanza di proroga della procedura concorsuale verrà trattata dal Tribunale di Udine il giorno 22 gennaio 2015. (qui il comunicato sul sito Coopca)


Prestito sociale: meglio disinvestire?

Di seguito riportiamo un parere tecnico apparso il 16/01/15, sul sito finanziario Bluerating (qui l'originale), ad opera del giornalista Marco Muffato. Per noi è un po' tardino, ma speriamo sia di aiuto ad altri, ed inoltre costituisce un'analisi molto lucida di cos'è realmente il prestito sociale, quali garanzie offre e, soprattutto, quali non offre.


DOMANDA - Alcuni miei clienti, possessori di libretti di deposito presso una nota Coop, mi chiedono se sia meglio disinvestire dopo le notizie di crack che provengono da cooperative del nord-est. Ho risposto affermativamente, a mio giudizio è un investimento troppo rischioso. Lo confermate?

RISPOSTA - Possiamo di sicuro confermare al lettore che il consiglio dato ai suoi clienti è più che opportuno perché il libretto di deposito presso una coop, concepito come una forma di investimento, può essere molto rischioso come alcuni fatti di cronaca hanno evidenziato nonché per le caratteristiche proprie dello strumento. Ma andiamo per ordine, ciò che sta accadendo con le Coop Operaie di Trieste e la Coop Carnica (le cooperative del nord est in dissesto a cui faceva riferimento il promotore finanziario), peraltro, non è un evento nuovo. Sebbene siano trascorsi oltre dieci anni, tantissimi risparmiatori della provincia di Ferrara ricordano ancora i danni procurati dalla Coop Costruttori di Argenta che trascinò con sé l'economia dell'intera zona, tanto era elevata la diffusione dei “libretti”. Tutte queste situazioni negative sono originate dal fatto che è stato snaturato il prestito sociale, vale a dire il prestito che un socio effettua nei confronti della cooperativa di cui è membro. Con il tempo, molte cooperative e di ogni tipo hanno iniziato a reggersi quasi esclusivamente su tale forma di finanziamento, per loro assai più economica e di facile accesso rispetto ad altre, spingendo quindi gli interessati a investire sempre di più. Ed eccoci al nocciolo del problema e all'equivoco di fondo: se lo si vede come forma di investimento, il prestito sociale non è affatto valido. I portatori dei "libretti" delle cooperative, infatti, sono creditori di una società, una posizione quindi che non può essere paragonata quanto a solidità a quella di titolare di depositi bancari o anche postali che godono della garanzia dello Stato sul debito della Cassa Depositi e Prestiti. Le coop, quindi, dovrebbero offrire tassi di interesse di molto superiori rispetto a quelli che normalmente applicano per essere competitive. Se nelle coop commerciali questi "libretti" vengono usati come uno strumento funzionale alla liquidità per fare la spesa, ciò può anche andare bene mentre è illogico usarli quale forma di investimento alla stregua di un conto di deposito. Anche dal punto di vista normativo stanno emergendo falle nell'applicazione del prestito sociale e la Banca d'Italia sta finalmente iniziando a voler vederci chiaro, in quanto la raccolta del risparmio da parte delle cooperative è possibile solo tramite strumenti che non siano “a vista”, vale a dire esigibili senza preavviso, cosa che invece regolarmente avviene. Sotto questo aspetto, potrebbero arrivare provvedimenti nei confronti degli amministratori per esercizio abusivo dell'attività bancaria.

venerdì 16 gennaio 2015

Una strategia lungimirante

Martedì 13/01/2015, sul Messaggero Veneto, tra le lettere al direttore, si poteva leggere questa dell'ex sindaco di Buja, Luca Marcuzzo. Non conosco la persona e, ovviamente, non sono in grado né di confermare né smentire quanto scrive, ma devo dire che l'atteggiamento di Coopca che emerge è molto coerente con quello che ho riscontrato personalmente; del tipo: "Sappiamo noi cosa fare, non impicciatevi". A posteriori, se solo ci fossimo impicciati di più...


martedì 13 gennaio 2015

Dopo lo choc, alcune domande

Con la richiesta di concordato in bianco presentata da Coopca il 17 novembre 2014, circa 3000 risparmiatori che hanno lì depositati 30 milioni di euro di risparmi, si trovano improvvisamente di fronte alla tremenda realtà per cui i loro risparmi sono, nella migliore delle ipotesi, bloccati ed inutilizzabili. Inebetiti dalla notizia, e senza nessuno straccio di comunicazione ufficiale da parte della società di cui loro sono “proprietari”, cominciano a cercare di muoversi e di capire cosa è successo.

Sui giornali cominciano ad apparire le prime analisi di bilancio della società da cui emerge che le cose non andavano proprio così bene: i bilanci degli ultimi anni erano bruttini, ma lo erano solo grazie a determinate scelte contabili, senza le quali sarebbero stati addirittura bruttissimi. Poi cominciano a spargersi le voci di corridoio secondo le quali negli ultimi mesi, vista la mala parata, gli amministratori e i dirigenti si sarebbero affrettati a prelevare i loro risparmi, forse accelerando così il tracollo e lasciando nei guai gli altri risparmiatori, che non avevano accesso a queste informazioni privilegiate. Infine va in scena l’allegra pantomima dell’io-non-c’ero, se-c’ero-dormivo, se-non-dormivo-comunque-non-potevo-farci-niente. Amministratori, revisori, amministrazione regionale, associazioni cooperative, tutti si affrettano a spiegare che non è colpa loro.
E ai risparmiatori, privati dei soldi che avevano parsimoniosamente risparmiato, non resta che attendere di vedere cosa gli riserverà il futuro, mentre diverse domande sembrano destinate a rimanere senza risposta.

In primo luogo, come mai se la società è mia ed il primo a rimetterci sono io, tuttavia non ho voce in capitolo in questa situazione?
Come mai i bilanci regolarmente in perdita venivano approvati sempre all’unanimità dall’assemblea dei soci? Nessun socio sollevava domande, obiezioni, contestazioni? Su circa 10.000 soci, a nessuno veniva in mente di obiettare che forse bisognava prendere provvedimenti perché chiudere costantemente in perdita avrebbe potuto portare qualche problemino?
O forse l’approvazione del bilancio era l’ultimo dei problemi dell’assemblea dei soci, che era piuttosto l’occasione in cui gli amministratori e i soci a loro più vicini si ritrovavano per auto-incensarsi ed andare tutti assieme a fare una gran mangiata?

E dove è finita la rete di controlli che avrebbe dovuto garantire la sicurezza del prestito sociale? Infatti poiché le coop non hanno licenza bancaria e i presiti sociali non sono garantiti dallo Stato, la legge prevede un sistema di sorveglianza sulle attività e sui bilanci delle coop che in generale fa capo al Ministero dell’Economia ma, nel caso della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia è posto in carico all’Amministrazione Regionale e si esplica attraverso la revisione legale del bilancio e la sorveglianza annuale da parte dell’associazione delle cooperative. A ciò si aggiunge il ruolo di controllo che in ogni società ha il collegio sindacale e la società di revisione e certificazione del bilancio. Possibile che a nessuno di questi esperti fosse venuto in mente che una gestione ampiamente e costantemente in perdita avrebbe potuto inficiare la sicurezza del prestito sociale?

E infine, in generale, quanto è sicuro effettivamente il prestito sociale delle cooperative, visto che i soci sostanzialmente non hanno voce in capitolo ed il sistema dei controlli lascia molto a desiderare? Possiamo essere tranquilli sul fatto che quello che è successo a Cooperativa Operaie ad ottobre e a Coopca a novembre, non si ripeterà, con un tragico effetto domino, presso altre cooperative di consumo nel resto dell’Italia?

domenica 11 gennaio 2015

Riassunto delle puntate precedenti - parte prima

La Coopca è una cooperativa di consumo appartenente all'ampio mondo delle Coop. Nasce in un piccolo paesino in mezzo alla Carnia nel lontano 1906, e prende appunto il nome di Cooperativa Carnica, da cui Coopca. Nel corso degli anni la Coopca fa più o meno quello che fanno le altre cooperative di consumo: ovvero gestiscono negozi sul territorio e raccolgono il cosiddetto “prestito sociale”, ovvero i soldi che i soci conferiscono alla cooperativa e che questa usa per finanziare le sue attività, riconoscendo un interesse ai prestatori.

venerdì 9 gennaio 2015

A cosa serve questo blog?

L'idea di questo blog nasce innanzitutto dalla difficoltà che abbiamo riscontrato nel reperire le informazioni necessarie a comprendere la situazione in cui ci troviamo coinvolti. Il nostro primo obiettivo è quindi quello di "capire": vogliamo capire che cosa è successo, cosa sta succedendo e cosa succederà nel futuro alla Coopca ed alle persone il cui destino è ad essa legato.

Cosa è successo?
Come per ogni problema, la ricerca di una possibile soluzione, non può prescindere dal cercare innanzitutto di capire quali sono le cause ed eventualmente anche le responsabilità che ci hanno condotto fin qui. Mercato difficile? Scelte sbagliate? Nostro disinteresse? A questo scopo sono benvenuti tutti i contributi che potranno aiutarci a capire meglio la situazione, sia da parte di esperti, che di associazioni di categoria, di semplici soci, dipendenti, fornitori, coinvolti in questa vicenda.

Cosa sta succedendo?
Nei limiti che i nostri impegni personali e professionali ci impongono, cercheremo di tenere aggiornate queste pagine con gli eventi in corso in questo momento: riunioni, manifestazioni, scadenze, avvenimenti recenti, etc. Ricordiamo che il Comitato Aiuto Soci Coopca ha aperto una gruppo su Facebook, in cui vengono riportate le iniziative del comitato stesso, nonchè gli ultimi avvenimenti di cui si viene a conoscenza. Questa pagina Facebook rappresenta quindi sicuramente lo strumento più aggiornato sul tema, ma per coloro che per qualche motivo, non usano questo strumento, il blog Soci Coopca potrà rappresentare un'alternativa. Chiediamo quindi a tutti coloro che sono in grado di fornire informazioni sulla situazione attuale o su iniziative in corso, di dare il loro contributo, rendendo partecipi le altre persone che sono interessate a questa vicenda.

Cosa succederà?
Questa è la parte più difficile della storia. Rinunciamo volentieri al contributo di profeti e indovini e cerchiamo l'aiuto di tutti coloro che possono aiutarci a capire come potrà evolvere la situazione dal punto di vista legale e finanziario. Inoltre, in queste settimane in cui ci siamo occupati di questa triste storia, abbiamo raccolto diverse proposte e suggerimenti di persone che, pur nella difficoltà della situazione, provavano ad ipotizzare delle vie di uscita. Purtroppo, a causa della difficoltà di comunicazione, queste idee rischiano di rimanere tali. Qui possiamo provare a raccoglierle, valutarle, e, se è il caso, perseguirle tutti assieme.