Cosa è successo all'adunanza dei creditori

Breve riassunto dell'adunanza dei creditori Coopca del 20/06/2015. Salvo errori e omissioni....

L'adunanza si è aperta con la richiesta da parte del Giudice se vi fossero nuovi creditori, finora non considerati nel concordato. Sono stati presentati crediti pari a 133.000,00 €, avanzati da creditori di Dogal Superstore S.r.l., in fallimento, da cui Coopca aveva acquistato un ramo di azienda. Dopo aver valutato le ragioni addotte, il Giudice ha deciso di ammettere al voto questi creditori.

Il Giudice ha quindi chiesto alla Coopca se vi fossero delle modifiche al piano già presentato; l'avv. Campeis ha dichiarato che non ve ne erano.

Il Commissario Giudiziale ha poi brevemente illustrato la sua relazione e relativa integrazione, confermando la fattibilità del piano, ma sottolineando che vi sono delle criticità legate: 1) all'atteggiamento dei fornitori nei confronti di Coopca, 2) all'atteggiamento dei concorrenti nei confronti di Coopca, 3) alla debolezza gestionale che Coopca sta dimostrando in questi mesi. Il Commissario ha quindi ribadito che, pur essendoci fattibilità economica e, fino a questo momento, anche giuridica, è necessario che i creditori valutino attentamente le criticità sopra evidenziate.

Ha concluso sottolineando che, poichè più passa il tempo, più si deprimono i valori dell'attivo, è prioritario che si trovino ulteriori offerte d'acquisto in tempi brevi.

Terminata la relazione del Commissario, il Giudice ha preso la parola affermando che il piano, pur fornendo dati ragionevolmente accettabili, rappresenta comunque una scommessa che i creditori sono chiamati a decidere se raccogliere o meno.

Il Giudice ha quindi sottolineato la criticità della gestione in continuità che brucia liquidità; al momento risulta che questo effetto sia preferibile al deprezzamento che si avrebbe interrompendo l'attività, ma le condizioni, ha affermato il Giudice, possono cambiare fino a ribaltare questa valutazione.

Infine il Giudice ha indicato le due alternative possibili al concordato, ovvero il fallimento (stante l'istanza presentata da un fornitore prima della richiesta di concordato) oppure la liquidazione coatta amministrativa (stanti i risultati delle ultime revisioni cooperative).

La parte finale dell'adunanza è stata riservata alle richieste di chiarimento da parte dei creditori.

1) Un socio prestatore ha chiesto quale fosse l'impegno della Regione in questo concordato; il Giudice ha chiarito che all'interno del piano di concordato non vi è alcun riferimento ad eventuali liberalità, fondi regionali, fidejussioni e quant'altro. Su esplicita richiesta del Giudice, l'avv. Campeis ha confermato che il piano non comprende nessuna di queste possibilità.

2) Un delegato di un socio prestatore ha chiesto quali fossero le percentuali sul deposito che spetterebbero ai soci prestatori nel caso ottimale di realizzazione completa dell'attivo così come indicato dalla relazione del Commissario. Il Commissario stesso ha risposto confermando che in tale ipotesi ai soci prestatori spetterebbe una percentuale pari a circa il 36% del deposito.

3) Un socio ha chiesto se, visto il consistente numero di famiglie coinvolte con diversi membri,  si poteva prevedere qualche forma di tutela particolare per queste situazioni; il Giudice ha spiegato che il suo ruolo nella procedura consiste nella validazione della fattibilità giuridica ed economica del piano, ma non ha possibilità di modificare il piano stesso, inserendo tutele speciali per particolari categorie di creditori.

4) Un delegato di un socio prestatore ha chiesto se il business plan presentato nel piano, trovava conferma nei dati contabili reali di Coopca, aggiornati alla data odierna, in termini di fatturato, costi, flussi di cassa. Il Commissario ha affermato che al momento attuale i dati sono allineati, pur essendovi una difficoltà a monitorare in tempo reale il magazzino e pur essendoci un rischio legato agli altri costi (i.e. personale) che potrebbero andare ad incidere in modo rilevante nel margine.

Infine ha preso la parola l'avv. Campeis per ricordare che, solo nel caso di concordato, ai prestatori sociali viene riservata una percentuale dell'attivo più favorevole rispetto agli altri creditori (67%), mentre nelle altre ipotesi questo non sarebbe verificato.

L'adunanza è terminata con le ultime operazioni di voto.