venerdì 20 marzo 2015

17/03/2015: presentato il piano di concordato

Dalla stampa apprendiamo che Coopca ha presentato il piano di concordato entro la scadenza prevista (qui un articolo del Messaggero).
Proviamo a capirci qualcosa, invitando chi ne sa più di noi a segnalarci eventuali errori o imprecisioni.



Cosa prevede un piano di concordato?
In generale un piano di concordato prevede un'elenco dei debiti, una stima delle attività realizzabili ed un piano di soddisfacimento dei creditori con la suddivisione degli stessi in classi omogenee (es. fornitori, prestatori, banche) e una proposta di percentuale di pagamento per ogni classe. A questo punto il tribunale deve stabilire se il piano di concordato è ammissibile; se questo è il caso, viene poi convocata un'adunanza dei creditori che devono approvare o rigettare il piano stesso. Se invece il tribunale ritiene il piano non ammissibile, viene decretato il fallimento della società. Anche nel caso di rigetto del piano da parte dei creditori, la procedura evolve nel fallimento.

Cosa c'è scritto nel piano di Coopca?
In realtà, per il momento, tutto quello che sappiamo lo dobbiamo ad indiscrezioni di stampa. Il debito complessivo della società dovrebbe essere di 85 milioni circa, di cui 26,5 verso soci prestatori. Attualmente l'unica possibilità di saldare questo debito sembra legata alla vendita di singoli negozi o gruppi di negozi, visto che non si vede all'orizzonte la possibilità di cessione in blocco dell'azienda. In particolare ci sarebbero offerte vincolanti per 3 negozi in Veneto e 5 negozi in Friuli da parte di due operatori diversi. In più ci sarebbe un interesse non ancora formalizzato di Coop Nord Est e Conad per 13 punti vendita stimati circa 20 milioni. Nella migliore delle ipotesi, rimarrebbero quindi 19 punti vendita su 40 da piazzare. E rimarrebbe poi anche la sede aziendale con relativo magazzino, stimati 18 milioni, ma molto difficili da valorizzare, viste le dimensioni e la posizione non proprio centralissima.
Inoltre, non è chiaro se gli 8 milioni di capitale sociale siano compresi in questo debito, ma stando alle dichiarazioni dell'avvocato Campeis al Tg Regionale del 16/03/2015 (qui Tg Regionale delle 19.30), poichè il patrimonio netto di Coopca risulterebbe negativo al 31/12/2014, sarebbe da escludere la possibilità di rimborso delle quote azionarie. Rimane a questo punto da comprendere come si sia potuto "bruciare" in così breve tempo un patrimonio netto che al 31/12/2013 ammontava a quasi 13 milioni, come si evince dal bilancio approvato il 18/05/2014, durante un'assemblea in cui non viene evidenziato nessun indizio di un tracollo patrimoniale di tale entità.

Cosa succederà adesso?
La prima decisione importante dovrebbe arrivare dal Tribunale che stabilirà se il piano è ammissibile o meno. In caso positivo, il Tribunale nominerà un liquidatore con il compito di cedere i beni della società per soddisfare i creditori in conformità con quanto previsto dal piano di concordato. Lo stesso Tribunale convocherà anche l'adunanza dei creditori che dovrà svolgersi entro 30 giorni e nella quale i creditori dovranno accogliere o respingere la proposta di concordato. E' possibile, e questa eventualità è stata ventilata alla stampa, che prima dell'adunanza dei creditori, possano essere introdotte delle migliorie nel piano di concordato. Purtroppo però è anche possibile che ciò che è scritto nel piano stesso non riesca ad andare in porto e ci sono diversi casi in cui il concordato può essere revocato anche successivamente dal Tribunale.

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